APPELLO AL PARLAMENTO – RITIRARE GLI EMENDAMENTI AL DL 77 (AC 3146) SULL’AUMENTO DEI LIMITI ELETTROMAGNETICI E LA RIDUZIONE DI POTERI E COMPETENZE AGLI ENTI LOCALI IN TEMA DI REGOLAMENTI E PIANIFICAZIONE DELLE ANTENNE

In queste ore il Parlamento è chiamato ad esprimersi – dapprima nelle commissioni preposte della Camera (Affari Costituzionali e Ambiente), poi in Aula – su alcuni emendamenti, presentati al disegno di legge AC 3146 in sede di conversione del Decreto Legge 77/2021 (c.d. Semplificazioni-bis).

Tali emendamenti, riferiti all’art. 40 del testo del decreto, mirano ad allentare i vincoli elettromagnetici (40.59) in vigore nel nostro Paese ed a semplificare ulteriormente le procedure autorizzative per l’installazione di impianti tecnologici a servizio della telefonia mobile di ultima generazione.

Alcuni, addirittura, si spingono a cancellare le competenze attraverso cui gli enti locali hanno facoltà di disciplinare – con propri regolamenti – la collocazione di antenne, torri e tralicci nel proprio territorio (40.70) ed eliminare i vincoli paesaggistici nei parchi e nelle riserve nazionali e regionali (40.65).

Si tratta, come può ben evincersi, di proposte legislative incaute e pericolose, che rischiano di innescare gravissimi effetti, sia sul piano dei rischi sanitari, legati all’aumento della esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, sia della privazione, ingiustificata e mortificante, di competenze e poteri di spettanza agli enti locali.

Tali iniziative si qualificano come un irricevibile attacco alle garanzie di tutela della salute della popolazione ed alle prerogative costituzionali degli enti locali, a cui il Parlamento non può e non deve prestare il fianco.

Viceversa, riteniamo compatibile l’implementazione di nuove tecnologie di comunicazione elettronica, attraverso l’applicazione del PNNR sulla rivoluzione digitale, senza l’introduzione di forzature normative, che rischiano di stravolgere il panorama di certezze giuridiche e sanitarie del nostro Paese.

Non occorre avvalersi di percorsi abbreviati e semplificazioni procedurali, capaci di innescare profondo scontento e acuire conflitti sociali tra la popolazione e le istituzioni.

La road map sulla implementazione delle tecnologie digitali e sul 5G, imposta dal Governo Draghi alle Telco attraverso il PNRR, non può e non deve tradursi in una occasione per allentare i vincoli elettromagnetici, oggi in vigore in Italia, e neppure per eludere i controlli degli enti locali sugli aspetti urbanistici ed ambientali, con l’effetto di mortificare ulteriormente le istituzioni di prossimità.

Ecco perché ci appelliamo al senso di responsabilità dei rappresentanti delle istituzioni parlamentari, affinché questa sciagurata proposta emendativa venga prontamente ritirata e si inauguri, viceversa, una proficua stagione di confronto, studio e conoscenza dei fenomeni che accompagnano le nuove tecnologie, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti attori nei processi di sviluppo delle stesse.

Dott. Giuseppe Teodoro – Vice presidente di Ecoland

Consulente delle amministrazioni comunali per le politiche di gestione territoriale delle infrastrutture di comunicazione elettronica

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