DL ENERGIA-DDL CONCORRENZA E RETI TLC: IL PARLAMENTO SOTTRAE TUTELE E COMPETENZE AI COMUNI E CANCELLA I LIMITI SULL’ELETTROSMOG

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Dopo l’acclarato fallimento degli interventi normativi apportati con i Decreti Semplificazioni (DL n. 76/2020 e DL n 77/2021), il cui intento era di armonizzare la disciplina delle autorizzazioni alla installazione degli impianti radioelettrici e “addomesticarla” alle esigenze della Industry TLC, nuovi attacchi si registrano attraverso due disegni di legge attualmente in discussione al Senato:

  1. Ddl Concorrenza (AS 2469)Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021;
  2. Dl Energia (AS 2564) – Conversione in legge dl n. 21/2022, recante “misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”.

Al ddl Concorrenza sono stati apportati numerosi emendamenti, alcuni dei quali rischiano di produrre l’effetto di svuotare le competenze dei comuni sulle procedure autorizzative degli impianti radioelettrici, depotenziando le funzioni di pianificazione, in applicazione dei criteri di minimizzazione del rischio elettromagnetico e consegnando alle imprese di telefonia la scelta di tutelare il territorio e il paesaggio a propria discrezione.

Vale la pena di elencare gli emendamenti all’art. 19 del ddl 2469, i cui contenuti incontrano il fermo disappunto degli enti locali e della società civile, in quanto si spingono a decretare:

  • la soppressione della competenza, attribuita ai comuni dall’art. 8, comma 6, L. 36/2001, di minimizzare (attraverso prescrizioni e standard urbanistici) l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (da 19.21 a 19.24);
  • la eliminazione del principio di tutela dei “siti sensibili” (da 19.21 a 19.24);
  • la abrogazione del vincolo paesaggistico e della autorizzazione sismica (da 19.18 a 19.20);
  • l’esonero della disciplina edilizia e urbanistica per infrastrutture TLC (da 19.7 a 19.11);
  • l’estensione della procedura di esproprio agli impianti già esistenti su proprietà privata (da 19.7 a 19.9);
  • il divieto di imporre oneri o canoni per chi gestisce aree demaniali (19.7 e 19.13);
  • la abrogazione dei limiti elettromagnetici (6 V/m), sostituiti dalla adozione della Raccomandazione UE del 1999, che indica valori di ben 61 V/m (19.0.2).

Un colpo di spugna inaudito, con cui verrebbero cancellati per sempre i principi prudenziali e cautelativi a cui si è ispirato il nostro Paese con la legge quadro del 2001.

Da qui il senso degli appelli recapitati da più parti ai componenti la Commissione Industria del Senato, affinché si rinunci ad approvare le sciagurate proposte emendative.

Quanto al Decreto Energia, è scandaloso quanto accaduto nelle Commissioni 6^ e 10^ Senato, dove è stato approvato (dopo essere stato giudicato inammissibile!) un emendamento di Italia Viva, che di fatto esonera le imprese TLC dalla presentazione della documentazione attestante il rispetto dei limiti elettromagnetici (7.0.40).

Si tratta di un provvedimento gravissimo che, trincerandosi dietro la formula di pseudo semplificazione delle procedure autorizzative, va ad impattare pesantemente sui limiti di esposizione elettromagnetici, preannunciandone di fatto l’abolizione per tutte le infrastrutture (pali, torri, tralicci) destinate ad ospitare impianti radioelettrici.

Ribadiamo ancora una volta che, piuttosto che insistere con sistematiche azioni correttive, mirate unicamente a “punire” il ruolo attribuito ai comuni, in quanto detentori del potere/dovere di autorizzare la localizzazione degli impianti nel proprio territorio, occorre avviare una stagione di interlocuzione e dialogo tra il mondo delle imprese e gli enti amministrativi.

Al riguardo, non possiamo fare a meno di richiamare l’attenzione sugli strumenti virtuosi a disposizione degli enti locali per gestire il deprecabile fenomeno di “antenna selvaggia”: Regolamento e Piano di localizzazione.

Renderli obbligatori significherebbe invertire l’ottica di approccio al governo del territorio:

  • necessaria interlocuzione/cooperazione tra imprese e istituzioni locali;
  • maggiore controllo del territorio in termini di tutela del paesaggio e dello skyline;
  • minore litigiosità e ricorsi alla giustizia amministrativa;
  • applicazione dei criteri di minimizzazione del rischio elettromagnetico.

Giuseppe Teodoro – Vice presidente di Ecoland – www.ecolanditaly.it

Consulente delle amministrazioni comunali per le politiche di gestione territoriale delle infrastrutture di comunicazione elettronica

 

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