
Un nuovo pericoloso assalto ai valori del nostro patrimonio paesaggistico si affaccia all’orizzonte. Il Governo, per mano della Lega, ha presentato in Senato un disegno di legge (AS 1372), con cui intende procedere alla revisione delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, semplificando le procedure di autorizzazione paesaggistica.
Tutto questo, tradotto nel settore delle telecomunicazioni, significa anzitutto due pesantissimi interventi legislativi, che sostanzialmente vanificano il ruolo delle sovrintendenze:
- Si rende obbligatorio, ma NON VINCOLANTE il parere delle sovrintendenze;
- Il parere va reso perentoriamente entro 45 gg., scaduti i quali scatta il meccanismo del SILENZIO-ASSENSO.
Tutto ciò, come è facilmente intuibile, serve per disinnescare il vincolo paesaggistico, garantendo alle multinazionali TLC il via libera per il rilascio delle autorizzazioni comunali in relazione all’installazione di infrastrutture di telecomunicazioni.
Ancora una volta, con la scusa delle esigenze di semplificazione ed efficientamento delle procedure, governo e parlamento vogliono intervenire per spianare la strada alla DENSIFICAZIONE DI TORRI E TRALICCI DI TELEFONIA MOBILE in tutto il Paese, in barba ai principi costituzionali di tutela dell’ambiente e del paesaggio.
Così, dopo aver messo mano al raddoppio delle soglie elettromagnetiche (da 6 a 15 V/m), dopo aver reso inoffensivi gli strumenti regolatori dei comuni per pianificare la collocazione delle antenne nelle aree bianche (a fallimento di mercato), oggi i nostri inqualificabili governanti chiudono il cerchio delle loro nefandezze, annacquando i vincoli che tutelano i valori del nostro inestimabile patrimonio paesaggistico.
Tutto ciò è INCOSTITUZIONALE e non può passare inosservato.
Le opposizioni in Parlamento lancino un segnale chiaro, per esprimere l’indignazione di tutto il Paese!
Giuseppe Teodoro
Vicepresidente di Ecoland – www.ecolanditaly.it
Consulente delle amministrazioni comunali per le politiche di gestione territoriale delle infrastrutture di comunicazione elettronica